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Archivio per luglio 2008

Attrazioni fatali

30 Luglio 2008 20 commenti

Salma Hayek in From Dusk till DawnDomenica sera. Cena a casa di amici. Sei commensali, due coppie, due single. Il vino è buono e fresco, la cena scivola via tra argomenti disparati, risate e musica di sottofondo. Tra un commento e una considerazione, il padrone di casa cerca di ricordare, conoscendo la mia nota passione per cinema e colonne sonore, un pezzo di musica tratto dal film Dal tramonto all’alba (1996). Il brano è quello in cui una superlativa Salma Hayek si esibisce in una sensualissima danza con serpente. Si tratta di After Dark di Tito & Tarantula e mi ritorna in mente l’intera sequenza.

Premetto che, negli anni, ho spesso sottoposto gli amici alla visione di alcune scene cinematografiche per verificare se condividevano la mia idea di rappresentazione della sensualità. Ricordo che quella scena in particolare (se non l’avete mai vista, guardatela qui, ne vale assolutamente la pena!) si è impressa nella mia mente. Il momento in cui lei si versa una bottiglia di whisky (birra?) lungo una gamba, mettendo il piede in bocca allo psicopatico personaggio, interpretato da Tarantino, è secondo me una delle scene più sensuali del cinema, di quelle che s’imprimono nell’immaginario. Prosegui la lettura…

Piove

27 Luglio 2008 3 commenti

La città si svuota, come ogni fine settimana d’estate, e il sole riscalda l’asfalto desolato percorso solo da qualche autobus a corsa obbligatoria. Oggi piove. Un leggero scroscio costante che non attenua il caldo afoso di luglio. Che strana giornata. A tratti la luce del tramonto sbuca tra nuvole passeggere, gli alberi tornano a respirare e la radio trasmette Life on Mars di David Bowie.

E un pò mi sembra di essere su Marte, da sola per strada a pensare al passato. Uno sguardo lontano alle vite che ho vissuto, alle idee che ho difeso, alle persone che ho amato. Ripenso a me come a un’altra che non c’è più. E niente c’è più… neanche le persone di oggi con le quali non posso essere me stessa. Mi sento come qualcuno che sta partendo per l’Australia e sa che non rivedrà più le stesse cose, le stesse strade, la stessa gente.

Non so dov’è la mia Australia, ma sento che sto per andare via da questa vita che oramai non mi appartiene. Sono sola davvero, ma non mi fa paura, ho solo voglia di essere quella che sono senza scontrarmi ogni giorno con sguardi perplessi, toni interrogativi e persone che non mi interessano.
Una strana giornata, un’inutile domenica. A breve indosserò di nuovo il sorriso di colei che non c’è più e il sole asciugherà anche le ultime lacrime del cielo.

Qui il video della versione in portoghese da Le avventure acquatiche di Steve Zissou… oggi questo pezzo lo sento così, dolce e un pò malinconico, ma senza la disperazione di quegli anni…

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Brillante weblog

27 Luglio 2008 4 commenti

Brillante weblogBrillante weblog è un premio assegnato ai siti ed ai blog che risaltano per la loro brillantezza sia per quanto riguarda i temi, che per il design. Lo scopo è quello di promuovere tutti nella blogosfera mondiale.

Al ricevimento del premio, bisogna:

1. Scrivere un post mostrando il premio e citare il nome di chi ti ha premiato mostrando il link del suo blog;
2. Scegliere un minimo di 7 blog che si ritengono brillanti nei loro temi o nel loro design. Esibire il loro nome e il loro link ed avvisarli che hanno ottenuto il Premio “Brillante Weblog”.
3. (facoltativo) Esibire la foto o il profilo di chi ti ha premiato e di chi viene premiato nel tuo blog.

Ricevo questo premio/segnalazione da Rob e lo accetto molto volentieri, ringraziandolo per la stima, che ricambio.
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Categorie:Daily Report Tag:

Pollice verde

25 Luglio 2008 4 commenti

La mia incapacità nel giardinaggio è cosa nota ai più e, direi, condizione difficilmente modificabile. Ci ho provato, più volte, accompagnando le cure di base con parole dolci e suadenti. Speravo che chiedendo scusa per l’inesperienza a ogni singolo cespuglio avrei allungato la loro permanenza sulla mia terra. Però, a quanto pare, le piante difficilmente cambiano strada, il loro ciclo di vita continua a prescindere.

Così, in base a un tacito accordo tra me e il mio giardino, lascio che ogni singolo arbusto sia libero di crescere ed espandersi in maniera naturalmente selvaggia. Almeno finchè acqua e luce lo consentano o fino a che il ramoscello, stufo della monotonia, non decida di morire per poi rinascere da un’altra parte più assolata o, magari, più in ombra.

Da quando abbiamo raggiunto questa sorta d’equilibrio, spuntano spesso fiori solitari o ‘fagioli magici‘ che modificano l’aspetto della mia piccola striscia di terra in modo creativo e spontaneo.

L’unico rammarico è il plumbago… Si tratta di una spalliera verde che ha messo le sue radici subito fuori della porta finestra e che, in teoria, dovrebbe produrre dei delicati grappoli di fiori azzurro/violetto.

L’ha fatto, ma solo il primo anno, poi niente fiori solo una marea di rami fogliosi. Contrariamente a tutti gli altri plumbago che, dal chiosco del fioraio al giardino di mia madre, colorano l’orizzonte di azzurro violaceo, il mio ha deciso di preferire il verde.

Stamattina, però, quando ho aperto la finestra ho trovato la sorpresa: due nuove infiorescenze spiccavano tra il cespuglio di foglie!

Sembrava che mi stessero dicendo: ‘vedi, anche nel tuo giardino selvaggio possono nascere i fiori!’. Quei piccoli ed esili grappoli erano come una sorta di pollice verde che mi dava l’ok. Il mattino mi ha sorriso e ho sentito che, nonostante la fatica di questi giorni, le cose procedono nella direzione giusta e lo conferma anche la natura!

Saudade

24 Luglio 2008 3 commenti

Non sapevo come intitolare questo post perchè oggi ho avuto parecchi spunti di riflessione, così ho deciso di usare una parola dal suono melodico che descrive perfettamente la tristezza melanconica che ho avvertito per tutta la giornata.

Non c’è un motivo particolare, solo una percezione che le distanze materiali non attenuano. Uno stato d’animo che mi è arrivato da chissà dove o da chissà chi. Forse da un insieme di cose, alcune belle, alcune tristi, che si sono diffuse nell’aria che respiro.

Tornando a casa, stasera, sembrava che la natura ce la mettesse tutta per accentuare la tristezza. Un cielo bluastro, attraversato da un vento quasi freddo, sembrava il prologo di un noir all’italiana. Quello in cui il detective è uno sfigato che fuma e beve per dimenticare, finchè non s’imbatte in un cadavere di donna ed è costretto a sovvertire la sua scala di valori. Prosegui la lettura…

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