Liste (work in progress)
della spesa
- patate
- prosciutto cotto
- sale grosso e sale fino
- detersivo lavatrice e pavimenti
- sapone per le mani
- thé
- dentifricio
- zucchero
della spesa
Ineluttabile: a seconda del contesto in cui lo dici, puoi esprimere rassegnazione, determinazione, ma anche ironica consapevolezza. Ma esiste davvero qualcosa d’ineluttabile? O siamo noi che utilizziamo il concetto, la parola, come alibi per non affrontare qualcosa che va al di là della nostra comprensione?
Domande retoriche per introdurre una risposta di cui sono certa, ormai. Ineluttabile è solo ciò che non dipende da noi. La morte. In tutti gli altri casi, si può lottare. Anche soltanto andandosene e ricominciando, se nel luogo in cui siamo non viviamo, ma sopravviviamo. Oppure, separandoci dalle situazioni/persone che ci affossano loro malgrado. O ancora, accettando le conseguenze delle nostre scelte, senza scaricarne la responsabilità sul destino o sulla sfortuna, che non esistono. Forse, diventano ineluttabili, cioè necessari, certi comportamenti all’apparenza rigidi, ma assolutamente inevitabili, che ci salvano la vita e, a volte, salvano anche la vita di qualcun altro.
Sembrerà assurdo, ma per avere la speranza di vedere il nuovo film di Alejandro Amenabar (The Others, Mare dentro, Apri gli occhi) dedicato a Ipazia, matematica alessandrina inventrice del planisfero e dell’astrolabio, donna di grande cultura che fu protagonista della prima battaglia tra scienza e fede, bisogna firmare una petizione. Il film, infatti, non piace alla chiesa per il suo atto d’accusa nei confronti dei fondamentalisti religiosi e nei confronti del vescovo di Alessandria che perseguitò la donna fino alla morte. Ad oggi, i distribuitori italiani tacciono e non esiste una data di uscita nelle sale del nostro paese.
Mi sembra follia. O, peggio, ordinaria amministrazione.
Io ho firmato qui.
Se volete visitare il sito ufficiale del film potete farlo qui.
Intanto, date un’occhiata al trailer che ho trovato sottotitolato in italiano.
V-Visitors