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Posts Tagged ‘Emozioni’

Centoventisette

9 Settembre 2009 1 commento

C’è il sole, ma anche una leggera brezza che impedisce di sudare. Ferma davanti al 127, fumo una sigaretta e aspetto. Gli sguardi curiosi degli automobilisti, un operaio che m’indirizza un fischio d’ammirazione, un uomo anziano che impiega un quarto d’ora a parcheggiare, il portiere che mi guarda chiedendosi dove mi ha già vista. Penso alle volte in cui sono stata ad aspettare su questo marciapiede e alle sere d’inverno in cui, sola, uscivo dal portone con le spalle ricurve sotto un peso che non potevo condividere con nessuno. C’è il sole oggi, è l’ora di pranzo, l’aria profuma di settembre. Se potessi, vorrei un anno fatto di dieci settembre, un luglio e un aprile… ma oggi quest’aria carica di promesse non lenisce l’ansia che mi stringe lo stomaco.

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Scrivo

10 Luglio 2009 10 commenti

Scrivo, stanotte, senza avere un argomento preciso. Scrivo per scaricare la tensione, nonostante le mani tremino ancora per lo sforzo di mantenere la calma. Non riesco a mostrare quella solidità affettiva su cui poter fare affidamento e su cui, peraltro, qualcuno conta. Io ci sono, ma lo sguardo sperduto mi tradisce e rivela il dolore che provo per una perdita che non mi riguarda, ma mi appartiene. Gli occhi parlano più della mia bocca. Si sgranano, si addolciscono, prendono fuoco e si allagano come fossi un bambino che assiste all’atterraggio di un’astronave aliena.

E vorrei chiedere scusa per non riuscire a essere più forte. Per non riuscire a trattenere lacrime egoiste dinanzi a chi deve poter piangere sulla mia spalla. E vorrei dire grazie a chi comprende la complessità di queste emozioni e mi sorprende con una delicata ma intensa presenza. A chi divide con me il peso di parole violente dette nel momento sbagliato. Persone meravigliose che sanno rassicurare con un abbraccio, che sanno amare con un sorriso, che non fuggono anche se avrebbero voglia di farlo. Persone che si fidano e ti aprono il cuore, che ti regalano ‘grazie di cuore’ e che non hanno paura di mostrare i loro sentimenti.

Se potessi mettere tutte queste persone su una bilancia otterrei il peso di una vita spesa a cercare di migliorare. Una vita in cui la cosa più difficile è stata imparare a non fidarsi sempre degli altri. Ma che vita è se pensi che ovunque siano annidati potenziali nemici? Non so vivere così… non voglio vivere così. Ora, però, in questo momento di grande dolore, ritrovo sguardi e abbracci che mi restituiscono fiducia. Bevo da questi cuori per spegnere una sete mai placata. E non mi sento sola.

Categorie:Daily Report Tag:

Confessioni di una mente ‘paurosa’

2 Luglio 2009 11 commenti

Tutte le parole accumulate nelle ultime 72 ore si scompongono e ricompongono a velocità folle nella mente. Si accoppiano e scoppiano, formando pensieri e frasi sconnesse che singhiozzano come amanti abbandonati. Provo a farle uscire dalla bocca e dalle mani, ma sento la voce di un’altra che dice ciò che pensa e che sente. Una morsa le attanaglia lo stomaco, le strozza la voce, e le lettere suonano sincopate, stonate a volte, frammentate dalla paura.

Chiudimi questa cazzo di bocca con un bacio. Toglimi il respiro fino a farmi morire. Voglio rinascere come campo arato pronto per la semina. Bagna la mia terra con acqua di sorgente, rinfrescami le idee, aiutami a far nascere germogli.

Vomito parole per riuscire a placare lo stomaco, ma resta la nausea di cento sigarette e il corpo provato dopo la tensione e lo sforzo…  Seduta al buio, davanti a un sipario, cerco di accantonare i pensieri perdendomi nei corpi che danzano sinuosi al ritmo di mani e chitarre, ma balzano agli occhi, tra tanti, i movimenti rigidi e legnosi di chi non riesce a sincronizzare il corpo con la mente. Inizio a muovere i fianchi cercando quel movimento che genera vita, ma non ci riesco, le membra stanche e spossate da troppe notti insonni. Mi manca il respiro a furia di reprimere quel grido strozzato rimasto in gola dal giorno in cui ho visto la luce.

E ora tu mi dici che posso, che devo far sentire la mia voce. Mi chiedi di lasciarmi andare, di godere come non ho mai fatto in vita mia, ma io resto paralizzata, schiacciata da una sconfitta annunciata che rende inutile qualsiasi tentativo di ribellione. Stresso la mente per placare il corpo, ma non ho alcuna resistenza, non ho più controllo su ciò che sento, basta una parola, un gesto, uno sguardo e la resa è totale.

Sdraiati accanto a me, accarezzami fino a sfinirmi. Sciogli tutte le mie resistenze e provami che posso fidarmi di te, anche solo per una notte. Regalami un sonno tranquillo, convincimi che non devo avere paura delle tue carezze. Dimmi che non merito solo botte e insulti, asciuga le mie lacrime con la tua bocca e resta sdraiato su di me fino a che il battito del mio cuore non tornerà regolare”.

Chiudimi la bocca, non farmi parlare. Dimmi cosa devo fare e io lo farò, ma per favore, non lasciare la mia mano adesso, muoio di paura.

Tilt

22 Settembre 2008 19 commenti

Emily the StrangeSono quattro giorni che penso, leggo e mi arrovello, ma la conclusione è sempre la stessa: niente da dire. Leggo i giornali ricchi di notizie che meriterebbero più di un post, navigo tra i blog pieni di spunti interessanti e lascio qualche commento qua e là, ma niente di più…

Sì, lo so che è una cosa normale, non si ha sempre qualcosa da dire (per fortuna!), ma il fatto è che qualcosa mi ha mandato in tilt il cervello e, nonostante ci siano molti argomenti da commentare e di cui parlare, quando arrivo al dunque lo scontrino emesso dal mio registratore di cassa è sempre bianco.

Alle volte succede che si resti sospesi tra la quotidiana routine, che a ben vedere non è mai solo routine, e le emozioni congelate in attesa di essere elaborate, capite, ma vorrei dire vissute senza paura.

E così, mentre ti guardi attorno e dentro in attesa del via, il cervello va in tilt.

Leggo…

20 Agosto 2008 6 commenti

La trés grand bibliotheque - ParigiMi è sempre piaciuto leggere. Immergermi in storie fantastiche o nelle vite di personaggi più o meno immaginari mi ha permesso di viaggiare con la fantasia, ma anche di aprire nuove porte. Amo la letteratura, mi piace scrivere e mi emoziono particolarmente quando ricevo qualcosa che è stato scritto per me. Non mi capita spesso. Però, a volte, leggendo qua e là nella rete m’imbatto in cose che mi colpiscono particolarmente. Sono pensieri dai quali emergono emozioni che mi appartengono, anche se chi le scrive vive lontano da me e segue strade diverse dalle mie.

Avrei voglia di rispondere, ma ho come l’impressione di entrare dentro un’anima senza il permesso. Vorrei dire che ci sono, che anche io provo e sento le stesse cose, ma so che quelle parole non sono state scritte per me. Eppure…
Eppure ci sono parole che toccano i sensi e sento quei sapori e quegli odori che chi ha scritto ha assaporato in un momento diverso dal mio. Forse voglio crederlo o, forse, siamo più vicini di quel che crediamo.

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