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Leggo…

La trés grand bibliotheque - ParigiMi è sempre piaciuto leggere. Immergermi in storie fantastiche o nelle vite di personaggi più o meno immaginari mi ha permesso di viaggiare con la fantasia, ma anche di aprire nuove porte. Amo la letteratura, mi piace scrivere e mi emoziono particolarmente quando ricevo qualcosa che è stato scritto per me. Non mi capita spesso. Però, a volte, leggendo qua e là nella rete m’imbatto in cose che mi colpiscono particolarmente. Sono pensieri dai quali emergono emozioni che mi appartengono, anche se chi le scrive vive lontano da me e segue strade diverse dalle mie.

Avrei voglia di rispondere, ma ho come l’impressione di entrare dentro un’anima senza il permesso. Vorrei dire che ci sono, che anche io provo e sento le stesse cose, ma so che quelle parole non sono state scritte per me. Eppure…
Eppure ci sono parole che toccano i sensi e sento quei sapori e quegli odori che chi ha scritto ha assaporato in un momento diverso dal mio. Forse voglio crederlo o, forse, siamo più vicini di quel che crediamo.

  1. LucyVanPelt
    24 Agosto 2008 a 14:17 | #1

    A volte, però, non è un gioco ed è necessario saper prendere quello che gli altri sono disposti a concedere. A volte solo parole, altre ancora parole che sono più intense di mille fatti.

    Io osservo, leggo e cerco di capire, poi arriverà il momento di confrontarsi. O forse no, non so.
    So però che è il tempo ad avere l’ultima parola, come al solito 😉

  2. 23 Agosto 2008 a 21:50 | #2

    @Lucy
    Magari non vieniamo invitati perché non ci conoscono… ma se un’emozione ci accomuna, basta presentarsi e il gioco è fatto 🙂

  3. 21 Agosto 2008 a 19:44 | #3

    Infatti io e te siamo amici e su questo, come in molte altre cose, non siamo d’accordo. E’ fantastico, superfantastico.
    Heather-Norma

  4. LucyVanPelt
    21 Agosto 2008 a 12:24 | #4

    Il male comune non accomuna, la gioia personale non si condivide… è verissimo, ma io ho sempre pensato che la felicità non è reale se non condivisa. Non lascio commenti, certo, laddove non sono stata invitata, ma se posso condivido perchè secondo me questo è l’unico modo che ha l’uomo per combattere quella solitudine che inevitabilmente lo accompagna dalla nascita al momento della morte.

    Per questo amo la rete, perchè più che metterti alla mercé di tutti, ti mette in contatto con infinite persone. Sta a noi scegliere se e con chi condividere. Come nella vita, del resto.

  5. 21 Agosto 2008 a 0:24 | #5

    E’ meraviglioso essere tanto diversi.
    Se comunichi “in chiaro” ti sei messo alla mercé di tutti. Anche se, è vero, puoi farlo per narcisismo o puro edonismo letterario. In tal caso più che parole, troverai chiappe da baciare. Quando leggi qualcosa che senti ti riguardi, tienilo per te e nutrilo, mandare messaggi a chi l’ha scritto potrà gonfiare il suo ego ma non cambiare la sua condizione. Il male comune non accomuna, la gioia personale non si condivide, è personale.
    E anche se è incredibile, te l’ho scritto io.

  6. 20 Agosto 2008 a 20:21 | #6

    Quel che all’inizio era il verbo dell’esercito oggi diventato strumento di pubblico dominio è una delle forme di comunicazione più potenti che oggi abbiamo a disposizione… è capitato anche a me un sacco di volte leggendo cose scritte anche da totali sconosciuti… e mi sento fortunato perchè so che capiterà ancora!

    [nota umoristica… dicendo “mi sento fortunato” mi viene in mente il pulsante da premere nelle ricerche di Google…]

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