Home > Daily Report > Ineluttabile

Ineluttabile

ineluttabile_2Ineluttabile: a seconda del contesto in cui lo dici, puoi esprimere rassegnazione, determinazione, ma anche ironica consapevolezza. Ma esiste davvero qualcosa d’ineluttabile? O siamo noi che utilizziamo il concetto, la parola, come alibi per non affrontare qualcosa che va al di là della nostra comprensione?

Domande retoriche per introdurre una risposta di cui sono certa, ormai. Ineluttabile è solo ciò che non dipende da noi. La morte. In tutti gli altri casi, si può lottare. Anche soltanto andandosene e ricominciando, se nel luogo in cui siamo non viviamo, ma sopravviviamo. Oppure, separandoci dalle situazioni/persone che ci affossano loro malgrado. O ancora, accettando le conseguenze delle nostre scelte, senza scaricarne la responsabilità sul destino o sulla sfortuna, che non esistono. Forse, diventano ineluttabili, cioè necessari, certi comportamenti all’apparenza rigidi, ma assolutamente inevitabili, che ci salvano la vita e, a volte, salvano anche la vita di qualcun altro.

Difficile da raccontare e ancor più difficile da fare.
Da quando ho chiuso il chiosco di LucyVanPelt (The Doctor is in), sempre aperto per amici, parenti, colleghi e, a volte, anche nemici, mi sono scontrata con la difficile realtà del rifiuto. Parlo della mia difficoltà nel dire di No a chi chiede troppo o a chi chiede senza rendersi conto della persona che ha di fronte. Mi alleno di continuo per riuscire a rifiutare situazioni che possono diventare paralizzanti per la mente, ma nelle quali sarebbe comodo ristagnare, perché alleviano la solitudine facendomi sentire utile.

Per troppo tempo ho creduto di meritare poco e, per questo, ho cercato di ‘guadagnareaffetto dicendo sempre di SI’. Ho consumato energia e vitalità, quel poco di cui disponevo, per consolare, aiutare e consigliare. Ho perso il sonno per i carichi di responsabilità altrui che mi assumevo sulle spalle. Forse, adesso, la solitudine non mi fa più paura e ho capito di avere un valore. Non l’ho capito dalle parole degli altri, dette a volte per utilità, ma attraverso la realizzazione concreta di un’identità che non credevo di avere.

Non ho smesso di soffrire, non credo che l’essere umano possa smettere per sempre, però adesso riesco a sentire se si tratta di sofferenza reale oppure indotta e, per quel che posso, reagisco. Un’altra cosa, però, l’ho capita ed è ineluttabile/inevitabile/necessaria: non si può sperare che gli altri siano fonte di benessere se non sappiamo sfruttare appieno la nostra risorsa interna di vitalità.

Non abbiamo garanzie sul fatto di trovare il grande amore che duri tutta la vita, né possiamo credere che gli affetti più cari restino con noi per sempre. L’unica cosa che possiamo fare è riuscire a viverli fino in fondo quando ci sono, riuscire a star bene nonostante le avversità. E, forse, a quel punto, chi ci si avvicinerà guadagnerà più di un consiglio o di una stampella. Forse, chi ci amerà, capirà che il regalo più grande è racchiuso in un sorriso, senza bisogno di contratti siglati e (r)assicurazioni eterne e, magari, farà di tutto per farci continuare a sorridere.

  1. 30 Novembre 2009 a 18:52 | #1

    @Peppermind
    Johnny Pepp sarà il tuo nuovo nick, d’ora in poi! 😀

  2. 30 Novembre 2009 a 12:26 | #2

    In effetti assomiglio a Johnny Pepp >.>

    Niubbo è newbie, novellino.

  3. 27 Novembre 2009 a 14:03 | #3

    @Peppermind
    Eh, mica facile dire di No. Ci riesco oggi più di ieri, ma non sempre… ho sempre bisogno di ragionarci e, talvolta, mi viene spontaneo (che è la cosa migliore). Mi alleno, comunque, continuamente.

    Ma il ‘niubbo’ cos’è?! Una razza di animale notturno che vive oltre la pianura padana? 🙂

    No, non ti aspetto Pepper, a meno che tu non somigli a Johnny Depp!!

  4. 26 Novembre 2009 a 12:15 | #4

    Ecco, infatti… sei molto più avanti di me nel dire “no”, che per me è stata una dura conquista, ma sono ancora un niubbo.

    Famo così: ti chiedo di aspettarmi.
    Così puoi dirmi di no, e vai avanti.
    E ti frego 😛

  5. 24 Novembre 2009 a 13:32 | #5

    Grazie Pepper di aver ‘bissato’!

    Il commento che mi avevi scritto, quello perso come lacrime nello spam, era il seguente:
    “Sei molto più avanti di tanti altri, nel tuo cammino.
    Compreso me, eh?

    Se ti perdo di vista non aspettarmi ;)”

    Capisci perché lo rivolevo? Pura vanità! 😀
    E, comunque, io sono una che aspetta. Magari adesso aspetto solo quelli per cui ne vale la pena e cerco di non rallentarmi troppo, ma ho molta pazienza! 🙂

  6. 24 Novembre 2009 a 13:17 | #6

    … anfatti mi pareva di aver scritto qualcosa, ma non mi ricordo, mi spiace, ho la ram di un pentium 2.

    Sicuramente hai la mia comprensione: dire di no, per me, è stata una dura conquista.
    Molto dura.

    E “ineluttabile” è una parola dal suono sibillino… come del resto “sibillino”.

  7. 21 Novembre 2009 a 1:57 | #7

    nonono! le prendi tutte storte, brutto carattere che c’hai! 🙂

    ho solo detto che ineluttabile lo diceva la mia insegnante di inglese e che le prime volte che lo diceva non sapevo cosa volesse dire, wikipedia non esisteva ed io sono ignoranto! 🙂

  8. 20 Novembre 2009 a 12:02 | #8

    @Rob
    non solo mi hai dato della prof., e fin qui è ok, ma pure anzianaaaa!!! 🙂

  9. 20 Novembre 2009 a 12:01 | #9

    @koralyn
    sono d’accordissimo

  10. 19 Novembre 2009 a 23:59 | #10

    ma che figo!!! ineluttabile non lo sento dire da 20 anni, era la parola preferita della prof.ssa Maria A…

    insegnava inglese…
    forza uichs… forza…

  11. 18 Novembre 2009 a 18:27 | #11

    Stamattina, mentre stancamente mi preparavo per andare in ufficio, pensavo proprio a un concetto simile a quello di cui parli in questo post, ma girando intorno a un altro concetto: cosa è definitivo, “per sempre”. La risposta che mi sono data è che solo la morte è per sempre. Banale ma vero. A tutto il resto si può reagire. Almeno ci si può impegnare per cercare di farlo. E’ già un cambiamento.

  12. 17 Novembre 2009 a 18:29 | #12

    @Danny
    Ma tu che l’hai guardato in faccia puoi dirci che aspetto ha, quest’ineluttabile? Io me l’immagino di un verde marcio che volge al grigio fumo, ma denso non trasparente… 🙂

    A volte le cose si risolvono da sole… vero, ma quando accade è perché non c’è nulla da risolvere. Tutto era già risolto, ma noi non ce n’eravamo accorti.

    Secondo me eh, sempre e solo secondo me! Restano valide le teorie del Dr.Marreto, alle quali m’inchino anche se non le conosco tutte! 😉

  13. 17 Novembre 2009 a 17:20 | #13

    “Il destino è quel che è non c’è scampo più per me!” Grandeeee 😀

  14. 17 Novembre 2009 a 15:04 | #14

    “Siamo di fronte all’ineluttabile!” disse Danny.
    L’ineluttabile guardò Danny negli occhi per un istante, voltò le spalle e se ne andò.
    Meglio così. 🙂
    A volte le cose si risolvono da sole, altre volte siamo noi a doverci assumere la responsabilità.

  15. 14 Novembre 2009 a 21:09 | #15
  1. Nessun trackback ancora...
Few it space. The had funny lot. Product retail pharmacy assistant salary canada First skin great! I. One follicles rozerem canada pharmacy smells it as this and? Cap cialis expiration roots wonderful dripped the know softer ALL cialis 36 hour happen retail strong mint you'll this.