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Posts Tagged ‘Festival di Sanremo’

Libertà

25 Febbraio 2009 16 commenti

Difficile stabilire i confini della libertà, soprattutto quando il concetto si applica al pensiero. Già, perchè attraverso la libertà di pensiero e di espressione possono passare idee distruttive che minano le menti e mettono in pericolo la libertà degli altri, ma è vero anche che impedire a qualcuno di dire come la pensa, tacitare ciò che qualcuno bolla come ingiusto o scorretto è altrettanto lesivo del concetto di libertà.
Come si fa, allora? Forse, l’unica strada è provare a capire le idee degli altri e, nel momento in cui si pensa che non siano accettabili, discuterle e provare a superarle costruendo una dialettica concreta, a prescindere dalle ideologie spesso astratte e dannose.

La riflessione nasce da una considerazione che facevo a proposito delle polemiche sanremesi sul testo della canzone di Povia, classificatosi secondo al festival, criticato dalla stampa e apprezzato dal pubblico. Ci si è chiesto se la massa che lo applaude sia razzista e intollerante, se questo consenso popolare non sia lo specchio di un’Italia conservatrice e bigotta, se il Governo e il Vaticano continuino a imporre con i loro giudizi una morale rigida e intollerante nei confronti della libertà personale.

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Ho fatto pace con Sanremo

20 Febbraio 2009 Nessun commento

E’ successo ieri sera quando, tornata a casa senza alcuna velleità, dopo aver fatto un rapido zapping sono stata catturata dall’immagine di Cocciante al piano che duettava con un altro pianista. Con quella capigliatura, l’esordiente Filippo Perbellini, sembrava il figlio del cantautore… Dopo l’arrangiamento a due della canzone in gara, ‘Riccardone‘ ha cantato egregiamente la sua Quando finisce un amore e da quel momento è stato un crescendo di musica di qualità.

Ognuna delle nuove proposte era accompagnata, nell’esecuzione del proprio brano, da un grande della musica italiana che poi veniva invitato da Bonolis a riproporre uno o due dei suoi pezzi storici. Così, si sono alternati sul palco dell’Ariston Pino Daniele (Quando e Napul’è), il trio Zucchero/Vandelli/Battaglia, Gino Paoli (Il cielo in una stanza), Roberto Vecchioni, Lucio Dalla, Burt Bacharach (medley di alcuni suoi pezzi indimenticabili), Mario Biondi, Ornella Vanoni (omaggio a Tenco con una struggente Vedrai), il grande Lelio Luttazzi (stile e classe in puro swing) Massimo Ranieri e il mio amato Giovanni Allevi (La leggenda del pianista sull’oceano).

Devo dire che al di là dei miei gusti personali, estremamente critici nei confronti della musica italiana, ieri ho riascoltato brani indimenticabili oltre alle buone nuove proposte degli esordienti (migliori per qualità, testi ed esecuzione della maggior parte dei big) e mi sono riappacificata con il Festival.

Erano anni, ormai, che avevo rinunciato a vederlo, annoiata dalla prevedibilità della musica e dal cerimoniale paludato della conduzione. Ieri, invece, Bonolis ha dimostrato che la buona musica italiana è ancora viva, anche se sono convinta che ce n’è anche di migliore in un sottosuolo che stenta a sopravvivere alle logiche dell’industria musicale.

Degna di nota anche l’esibizione canora del grandissimo Kevin Spacey, in Fly me to the moon di Frank Sinatra, a cui ha fatto seguito una bella intervista di Bonolis (che, però, avrebbe potuto fare a meno di cantare Imagine e farla cantare magari da Laurenti…).

Se ne avete voglia potete rivedere qui le singole esibizioni, ma anche le serate integrali del Festival.
Mentre qui un commento interessante sul dietro, il davanti e i lati del festival, con polemiche, retroscena, annessi e connessi.

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