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Giornate no

FataLunaOggi è una giornata no. Ogni tanto mi capita, soprattutto durante le feste in cui il mio umore è abbastanza altalenante, per usare un eufemismo. I motivi per cui mi sento così sono i più vari e inutili, dal mal di testa appena ci si alza, al tempo sprecato o, meglio, utilizzato per fare tutto ciò che non ha che fare con i propri desideri, impegni, urgenze.

Appunto, le motivazioni sono quelle di sempre, ma ci sono giorni in cui non si riesce a dargli il giusto peso e anche una piccola inezia si trasforma in un ostacolo insormontabile.

Malumori. Voci dissonanti. E’ come se il mondo girasse a una velocità alla quale fatico ad adeguarmi. Sono infastidita e vorrei solo infilarmi sotto una coperta a guardare un film. Trattengo parole e pensieri, rimando discorsi e ostento una serenità che non ho, ma chi mi conosce lo capisce dal tono della voce o dal broncio che ho stampato in faccia.

Mi dispiace che ciò capiti in un momento in cui avrei mille motivi per essere felice, ma so bene quanto certe sensazioni, sebbene incomprensibili e banalmente riconducibili dai più alla caratteristica astrologica del mio segno zodiacale (Cancro=lunatica), siano il risultato di qualcosa di più profondo.

Non è sempre facile mediare internamente tra il giusto distacco dai problemi/malumori/cazzate/ altrui e l’indifferenza. Non è sempre una passeggiata mostrare i propri sentimenti, fidarsi e vivere le cose belle. Non lo è per me.

A Natale ho ricevuto in regalo il biglietto più bello che qualcuno abbia mai scritto per me. L’ho letto senza capire davvero nulla. Ero emozionata e commossa, ma in realtà mi si sono offuscati gli occhi, altrimenti avrei smesso di respirare.

L’ho fatto. Quando ero una bambina molto piccola, davanti a un regalo tanto desiderato, ho smesso di respirare. Ora, che sono cresciuta, mi controllo, ma è la stessa identica sensazione.
Davanti a qualcuno che realizza un mio desiderio io non capisco più niente… Non sono capace di ‘vivere’ fino in fondo le cose belle. Le vivo, ma in fondo sale la paura, mascherata da emozione, ma solo paura. Ancora oggi, e mi pesa ammetterlo, penso di non meritare la felicità. Mi sbatto per conquistarla e tenermela a denti stretti, ma in fondo penso di non meritarla affatto. E la ragione mi sostiene e mi uccide, perché quando vacilla mi ritrovo in balia delle giornate no. E non so parlare, non so reagire, sono solo capace di mettere il muso come fossi ancora una bambina capricciosa.

Ma non è un capriccio. E’ solo una giornata no, una di quelle in cui la ragione bussa forte alla porta del mio cuore e so che per scacciarla basterebbe una sola carezza, ma non faccio nulla per riceverla.

  1. 14 Gennaio 2010 a 12:02 | #1

    @Peppermind
    Gnente, hai ragione 🙂
    Infatti, in linea generale, ho smesso di cercare di capire, mi limito a sentire… poi, ogni tanto, quando il sentire è nuovo e provoca emozioni grandi o mai provate, ecco che s’inserisce il ‘cervello automatico’ per condurmi in modalità ‘pippa autolesionista’! 😀

  2. 14 Gennaio 2010 a 12:01 | #2

    @Claudio
    Una malattia dura a morire, purtroppo! 😉

  3. 14 Gennaio 2010 a 11:19 | #3

    Medito, sulle tue parole.
    Penso anche a metterle in relazione a quell’incapacità di buttarsi inq ualcosa che pare comunque meglio di quell’altra cosa in cui sei impantanato.
    Ok, non si capisce gnente 😛

  4. 31 Dicembre 2009 a 20:05 | #4

    Hai solo avuto un attacco d Bispurite, tranquilla, vedrai che passerà.

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