Home > Daily Report > Complimenti!

Complimenti!

16 Luglio 2009

Premesso che:
a. ho sempre detestato le feste
b. sono allergica a compleanni e cerimonie
c.
non sopporto di essere al centro dell’attenzione

Ho scoperto che:
a. è più facile accettare una critica che un riconoscimento
b.
tutti gli uomini che da un paio di anni hanno in qualche modo riempito, contato, ma anche solo attraversato la mia vita sono allergici ai complimenti

Non volendo fare nomi, né parlare nello specifico di loro, ma solo ragionare sulla caratteristica che li accomuna, direi che in rigoroso ordine di apparizione C., G., GI., e R. mi hanno rivelato di sentirsi in forte imbarazzo dinanzi a un complimento.

Ora, poiché è abbastanza evidente che io sia una persona poco incline alle smancerie (colleziono nomignoli affettuosi tipo Ringhio o Nana Croft!), è anche vero che la mia indole ottimista, nonché la tendenza a creare trame e racconti, m’induca a vedere sempre il lato positivo delle persone. Non è puro altruismo, piuttosto un modo di vedere le cose, di scoprire e individuare le potenzialità degli altri che mi consente di trarre ispirazione per me e di relazionarmi con gli altri in modo creativo.

In genere questo comporta che, soprattutto nella fase iniziale, chi ho davanti s’insospettisce… Spesso posso vedere gli interrogativi che attraversano la loro mente, come se avessero un display a cristalli liquidi sulla fronte!

E i pensieri sono più o meno in questa sequenza:
1.
ma questa che vuole da me?
2. qual è il vero motivo di tanta attenzione e dolcezza?
3. cosa si aspetta in cambio?
4. … questa non è una persona comune
5. o è matta o è fantastica

L’idea che si possa  voler bene a qualcuno senza alcun motivo recondito, con l’unico intento di circondarsi di persone che ci piacciono e ci stimolano, non gli online sfiora neanche per un momento il cervello…

Lo so, è difficile accettare e prendere ciò che di bello gli altri ci regalano, perché nella maggior parte dei casi pensiamo di non meritarlo e chi ci gratifica diventa automaticamente un cretino che non capisce niente o uno che vuole ottenere chissà cosa  da noi. O peggio, ci mette di fronte al fatto che non siamo poi così “sbagliati” come ci sentiamo. Non pensiamo mai che l’altro possa aver visto in noi quello che ancora ci sfugge… o forse un riconoscimento ci mette in crisi perché ci costringe a esserne all’altezza?

Per anni, senza rendermene conto, ho agito anche io così. L’unica cosa che facevo era dare, amare, sostenere e incoraggiare chi non era in grado di dire nemmeno un semplice grazie. Inutile dirlo che gli altri, quelli che mi apprezzavano, non meritavano la mia considerazione…

Certo, ci sono ancora complimenti che mi mettono in difficoltà: come dice Davide “sei una donna, non semplicemente una femmina!”, facendomi arrossire ogni volta e sostiene che dovrei mandare a quel paese tutti quelli che non mi trattano come tale… però ho imparato ad accettare. E non m’interessa sentirmi dire quanto sei brava, quanto sei comprensiva o tollerante, e men che meno QUANTO SEI INTELLIGENTE! Sono contenta quando qualcuno mi dice che mi vuole bene e me lo dimostra, anche solo con un gesto.

Proprio come mi è successo quasi un mese fa, quando G. mi ha detto che conta affettivamente su di me. Ora, considerando la sua natura cinica (ma solo all’apparenza) e la sua scarsa propensione alle smancerie (e questo mi piace) ho apprezzato molto il gesto. Ci conosciamo da un anno e in tutto questo tempo, pur essendo lontani, il nostro rapporto si è rafforzato. Ci vogliamo bene e possiamo dirlo e dimostrarlo a vicenda.

Insomma, io non amo di certo le smancerie, ma dire a qualcuno che ha un bel sorriso non è chissà cosa! Imparare a ricevere e a dire grazie, secondo me, è un segno di grande equilibrio interno.

GI., devo rendergli giustizia, ha saputo prendere abbastanza da me, però me lo diceva che si sentiva in imbarazzo… salvo poi vederlo versare un paio di lacrimucce su una cosa che avevo scritto per lui!

Su C. sorvolerei serenamente, ci ho perso davvero troppo tempo!

Altra cosa è R., per ora ancora uno sconosciuto direi, anche se per altri versi mi sembra di conoscerlo da tanto. L’impressione è dunque parziale anche se, sul discorso “complimenti”, ci siamo già scontrati … 🙂

Non ci conosciamo abbastanza, ma i rapporti vanno avanti anche grazie al “sentire” senza per forza basarsi su una conoscenza approfondita, e in questo caso mi sento di poter dire che non manca né l’intelligenza, né la sensibilità per intendersi.

… Ma non avevo detto che non volevo parlare di nessuno in particolare?! 🙂 Sì, lo so, non dovevo dire cose troppo carine sui “mostrini” che amo e che ho amato, però un’attenuante ce l’ho anche io… quella che fa incazzare un po’ tutti, ma nella quale io credo profondamente.

E se morissi domani? Non succede, lo so che non succede, ma la vita è strana  e io non voglio sprecare il mio tempo, non voglio tacere i miei sentimenti e, soprattutto, non voglio avere rimpianti. Mille volte ho letto e sentito storie di cose non dette o non fatte e io quest’errore non lo faccio. Mi è bastato un solo sbaglio, tanti anni fa, per insegnarmi a non rimandare mai le dimostrazioni d’affetto. Me l’ha insegnato Giovanni che oggi non c’è più e che non c’è stato giorno, da quel 21 marzo del 1990, che non sia stato con me.

 

 

I commenti sono chiusi.
Few it space. The had funny lot. Product retail pharmacy assistant salary canada First skin great! I. One follicles rozerem canada pharmacy smells it as this and? Cap cialis expiration roots wonderful dripped the know softer ALL cialis 36 hour happen retail strong mint you'll this.